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Fermi's Path

RATING: 6/10

 XBOX  REVIEWS 

Xbox Reviews- 30/09/2015

In principio fu Proun: una prova di un simpatico olandese che si tirò fuori qualcosa di assolutamente unico e particolare come una corsa tra palline in ambientai proto artistici. Un esperimento, un simpatico test concettuale e di mercato che portò dati interessantissimi su quello che, il futuro, avrebbe riservato ai giochi indipendenti, tra bundle e tendenze di mercato. Era metà 2011 e, quasi 4 anni dopo, GameArt Studio GmbH (gli stessi di Quantum Rush) prova a dire la sua prendendo alcuni concetti del capolavoro artistico di Joost “Oogst” van Dongen. Non facciamo confusione però: Fermi’s Path non è, né vuole copiare, il bel Proun. Anzi, l’idea di fondo è del tutto differente e, nonostante i punti di contatto, Fermi’s Path vive abbastanza di vita propria. Una scelta portata avanti dai simpatici sviluppatori e promossa da circa un mese, durante il quale ho avuto il piacere di testare il gioco in più versioni e notare l’impegno dei tedeschi nel cercare di risolvere fastidiosi problemi di pre-lancio. Per fortuna, ad oggi il gioco funziona correttamente, nonostante purtroppo non possa partire in maniera entusiasta nella sua analisi. Ma di che parliamo? Riprendendo l’impianto di gioco di van Dongen, in Fermi’s Path dovremo muovere la nostra sfera multicolore sopra ad un binario che attraversa ambientazioni in stile scientifico-macrocellulare per raccogliere tutti i gettoni di ogni livello e giungere incolumi al termine della corsa. Un’impostazione del tutto diversa, quindi, che per certi versi ricorda molto più i rinomati giochi mobile da endless running che altro. Eppure, è proprio questa scelta il più grande tallone d’Achille del titolo dei simpatici developer tedeschi: tutto sommato su cellulare il titolo non avrebbe avuto grossi problemi a offrire una discreta quantità di ore, ma su computer le cose sono piuttosto differenti. Prima di tutto per i controlli: a nostra disposizione avremo sia tastiera che pad, ma se la prima risulta eccessivamente farraginosa, con movimenti troppo meccanici e un ritardo astrale nel movimento, il secondo viene riconosciuto solo parzialmente durante la navigazione dei menu. Il movimento della pallina molecolare non sarà del tutto libero.Non solo, il movimento della pallina molecolare poi non sarà del tutto libero, obbligandola a percorrere dei binari prestabiliti su una delle “facce” del tubo (manco fosse un parallelepipedo) sul quale correremo: in verità, potremo pure sfruttare questo ritardo nel movimento — di cui parlavo prima — per “programmare” un doppio movimento (con un doppio tap e non semplicemente tenendo premuta la levetta) nel caso si vogliano raggiungere i gettoni sul lato opposto rispetto a quello dove ci troveremo, ma il tutto risulta eccessivamente fastidioso. La cosa negativa è proprio questa richiesta di adattamento in previsione di un gioco rapido e potenzialmente dalla grafica confusionale. Mi spiego: in Proun l’obiettivo primario era quello di correre su un circuito e completare i giri nel minor tempo possibile. La richiesta era quella di non colpire alcun oggetto dello scenario e, anzi, sfruttare la vicinanza per aumentare la propria andatura; semplice ma soprattutto diretto. In Fermi’s Path, invece, la raccolta dei gettoni viene fin troppo vincolata dalla necessità di conoscere il quadro a memoria. Non so quante volte mi sia capitato di non prendere tutti i gettoni perché uno si trovava più in alto e, causa continui movimenti dello scenario per recuperare i token su tutti i lati, non ho capito graficamente la sua posizione. O ancora, più volte ho riscontrato il dover scegliere se prendere un gettone normale o uno bonus, andando a interferire con l’obiettivo di gioco che richiedere di prenderli tutti. Insomma, Fermi’s Path non è un brutto gioco, ma richiede ancora diverse ore di lavoro per essere bilanciato e migliorato, anche per via di una curva di difficoltà inutilmente ripida fin da subito che non invita a procedere con il gioco. Oltre a un comparto audio non proprio esaltante (niente a che vedere con il già citato Proun), per quanto i fondali possano sembrare accattivanti, finiranno inspiegabilmente per confondervi, aumentando il livello di frustrazione per non riuscire a completare i livelli più semplici al 100% senza aver imparato le singole posizioni e le combo di movimento richieste. Per di più, la realizzazione del gioco non è sicuramente delle migliori: la qualità grafica perde molto a risoluzioni maggiori, consigliandone nuovamente l’utilizzo su schermi più piccoli (e/o mobile, dove continuo a pensare possa risultare maggiormente interessante). Se proprio foste curiosi, lo trovate su Steam a 9 euro, anche parzialmente tradotto nella nostra lingua. Dal canto mio, dopo aver notato l’impegno nel correggere i bug durante l’ultimo mese di rilascio, posso sono augurare ai GameArt Studio GmbH di riuscire a trovare una formula un po’ più succosa per offrire il loro prodotto.

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