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Laserlife

RATING: 7.5/10

 XBOX  REVIEWS 

Xbox Reviews- 14/10/2015

Negli ormai lontani anni ’70, i Pink Floyd scrivevano quel capolavoro di The Dark Side of The Moon totalmente sotto l’effetto di LSD, mentre noi oggi dobbiamo accontentarci degli sviluppatori di Laserlife, che, pur non partorendo pezzi di arte suprema come Atom Hearth Mother, riescono comunque a sorprendere con un gioco completamente fuori dagli schemi. La prima domanda che viene in mente quando si inizia a giocare a Laserlife è :  “Di cosa si sono fatti gli sviluppatori?”

Quello che è possibile vedere in Laserlife è pura creatività e fantasia. Siamo di fronte ad un Rythm Game che riesce, nel suo piccolo, a far sciogliere il cervello del giocatore, riducendolo in una poltiglia inconsistente. Ambientazioni assolutamente astratte e psichedeliche con colori forti, elementi in costante movimento e, ovviamente, laser. Dietro a questa folle premessa giace un significato molto più profondo degli allucinogeni. Quello che gli sviluppatori vogliono raccontare è la storia di un’astronauta che perde la vita nello spazio e, con essa, anche la propria memoria. Il nostro protagonista si ritrova così a vagare senza vita in uno spazio infinito fino a quando una razza di alieni, infinitamente più avanzata di noi ( e, probabilmente, fatti come pere ), trova il corpo del nostro sfortunato amico e decide di ricostruire la sua memoria in modo da scoprire l’essenza dell’umanità grazie alla loro tecnologia avanzata. Da grandi incipit derivano grandi responsabilità, e non è proprio il caso di Laserlife che, dopo una premessa così profonda e piena di sentimento, butta il giocatore in un Rythm Game dalle sonorità elettroniche, proponendo un mix audiovisivo assolutamente surreale, con atmosfere fatte di astrazione pura. Il gioco prevede un coordinamento delle dita molto preciso, lo scopo è quello di muovere i due laser al centro dello schermo con i rispettivi analogici e colpire le note che ci si pareranno davanti. Se all’inizio questa può sembrare un’operazione semplice, lo sviluppo più avanzato del gioco ci farà ricredere, con livelli veramente ardui da completare anche a difficoltà più bassa. Ogni livello è diviso in tre fasi: Nella prima sarà necessario colpire le note posizionando i laser nel punto giusto e premendo i grilletti destra/sinistra in base alla nota da colpire, nella seconda fase entreremo nel vivo dell’azione con un gioco di spostamento parallelo  che porta ai livelli massimi il mind-melting offerto dal titolo, nella terza e ultima fase ci rilasseremo muovendo semplicemente i laser in modo da non farli  schiantare contro dei muri virtuali. Laserlife non è facile da descrivere, è un titolo fatto di puro gameplay, in poche parole, va giocato per essere capito. Ogni livello presenta delle musiche con atmosfere diverse, dai Beat più semplici a pezzi di vera e propria Atmosphere Music. Ciò che rende Laserlife assolutamente unico nel suo genere non è soltanto l’altissimo livello del comparto sonoro, bensì l’atmosfera che si viene a creare coniugando la musica con l’esperienza visiva, psichedelia ai massimi livelli. Come spesso accade in questi casi, non è tutto oro quello che luccica; se da un lato abbiamo delle atmosfere assolutamente superbe con musiche e comparto artistico degno di nota, dall’altra abbiamo un’estrema ripetitività rapportata ad una longevità veramente infima. Laserlife infatti prevede un totale di quindici livelli, i quali hanno una durata media di 3 minuti, e la ripetitività è data dal fatto che tutti i livelli seguono lo stesso andamento, incrementando la difficoltà in base ai brani più impegnativi. Una macchia non da poco per un titolo molto promettente e in certi aspetti assolutamente geniale. Non è il caso però di affondare completamente il gioco, rimane comunque l’amaro in bocca per la mezza occasione sprecata.

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